Presentati i progetti di Rigenerazione delle Comunità definitivi dell’area LEADER aretina

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Entro la data del 31 luglio 2023 sono stati presentati i progetti definitivi di Rigenerazione delle Comunità contestualmente all’Accordo di partenariato. Sono tre i partenariati pubblico/privati del territorio che hanno beneficiato dell’attività di accompagnamento del GAL Appennino Aretino ed oggi potranno concretizzare un vero e proprio progetto di Comunita. Un partenariato locale unito per progettare qualcosa di utile per la collettività. I 3 PdC saranno valutati da una Commissione che si insedierà il 2 agosto 2023. La Commissione di Valutazione esaminerà i progetti sulla base dei criteri di selezione previsti per la Fase 2 ai fini di una Graduatoria di progetti ammissibili e finanziabili.

Ecco in sintesi i progetti:

SVILUPPO INSIEME: La “filiera del cibo” come elemento per la costruzione di uno “sviluppo identitario”, ovvero uno sviluppo economico che vada a vantaggio della comunità e valorizzi i prodotti che la rappresentano nel rispetto della biodiversità. L’elemento fondamentale che ha favorito la costruzione del progetto è stata l’inclusività della partecipazione e la condivisione sulla importanza e necessità di lavorare su di un progetto sulla comunità e filiera del cibo. Le Comunità dei Comuni di Chiusi della Verna e Ortignano Raggiolo sono già protagoniste di esperienze che si stanno già mettendo in rete, ma che necessitano di un ulteriore crescita creando le condizioni per attivare un distretto del cibo sostenibile. Il progetto vuol fornire anche una risposta alle necessità del territorio circa l’utilizzo di castagneti non utilizzati nelle aree del Casentino e del Pratomagno, il supporto alle imprese agricole nell’innovazione sostenibile, l’educazione e la promozione al consumo locale.

REPROVA: Il progetto intende costruire, nel Comune di Bucine, una rete di prossimità tra cittadini attivi e associazioni che, collegandosi ai servizi socio-sanitari territoriali, faccia nascere e sostenga nel tempo una nuova comunità: una comunità della cura che sia l’interlocutore dei servizi sociosanitari e che, soprattutto, possa intervenire capillarmente sul territorio individuando le persone in difficoltà, offrendo loro le forme di aiuto e supporto di cui sono capaci e, quando necessario, attivando l’intervento del servizio socio-sanitario. In pratica, ciò significa connettere gli attori sociali che, in diversi modi, già operano sul tema della cura e dell’inclusione (come associazioni e cooperative sociali), far emergere quei gruppi di cittadini attivi in alcune frazioni e, supportandoli con una piattaforma digitale, aiutarli ad operare in tre diversi ruoli: sensori delle situazioni di criticità sociale; connettori tra gli abitanti di ciascuna località e gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari della zona; attuatori in grado di prendersi cura anche in modo diretto delle persone fragili e in difficolta.

SPAZIO COMUNE: L’intervento sarà un attivatore di servizi essenziali per migliorare la vita della comunità e contrastare il disagio socio-economico, avrà quindi l’obiettivo di offrire, servizi, promuovere iniziative in ambito assistenziale, educativo, ricreativo e civico e orientare la cittadinanza verso le risorse presenti nel territorio, per contrastare la solitudine e il disagio sociale soprattutto di alcune fasce deboli della comunità facendo diventare le portinerie dei luoghi di socializzazione. Nello specifico il progetto creerà “portinerie di comunità” soprattutto nella zona di Camucia e quella della Montagna Cortonese, che partendo dai concetti dell’abitare solidale, dalle buone pratiche mutuate dalle realtà esistenti visitate in fase progettuale e dalle esigenze dei cittadini, emerse attraverso l’ascolto attivo, sia in grado di rispondere alle problematiche della comunità, grazie all’attivazione e l’erogazione di servizi di prossimità.

Il progetto si pone anche l’obiettivo di far diventare le portinerie dei luoghi di socializzazione, grazie al supporto alla realizzazione di iniziative ludiche, socioculturali, educative e civiche volte al contrasto della solitudine e allo sviluppo della socialità, coinvolgendo attivamente tutta la comunità.

Sono 3 interessanti progetti complessi di cooperazione pubblico privata per la collettività, primi esempi dell’Azione specifica LEADER che saranno realizzati nell’area rurale e montana del GAL

Appennino Aretino.

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